mercoledì 17 settembre 2014

Recensione di Il labirinto di James Dashner

Recensione

Titolo: Il labirinto (#01 Maze Runner)

Autore: James Dashner

Anno: 2011

Genere: Distopia

Editore: Fanucci Editore

Pagine: 428

Prezzo: 14.90 - 8.99 €
Formati:

Disponibile su:                



Trama de Il labirinto: Quando Thomas si sveglia, le porte dell'ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L'unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l'organizzazione di una società ben ordinata e disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l'ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell'ascensore. Il mistero si infittisce un giorno, quando - senza che nessuno se lo aspettasse - arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di altri mezzi visibili di fuga, il Labirinto sembra essere l'unica speranza del gruppo o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.


Biografia di James: James è nato ed è cresciuto in Georgia, ma al momento vive nelle Montagne Rocciose con la sua famiglia. Ha quattro figli, cosa che alcuni potrebbero considerare troppi, ma per lui è perfetto. In un tempo lontano, James ha studiato ragioneria e ha lavorato nel campo della finanza, ma ha trascorso molti anni a scrivere a tempo pieno. (Non gli mancano i numeri. Per niente!)
Nel suo tempo libero, James ama leggere, guardare film e (buone) serie tv, sciare e leggere. (Leggere è stato menzionato due volte di proposito.) Più di tutto, è grato di poter vivere della sua scrittura e si considera praticamente l'uomo più fortunato del pianeta.


Il mio commento: Ho davvero amato questo libro. E non solo grazie a Dylan ;)
Vi racconto come mai ho scelto di leggere questo libro, anche se all'inizio non volevo (avete visto la copertina? Abbastanza inquietante... L'ultima uscita per l'ebook (la usano anche per i cartacei? Spero proprio di si) però non è tanto male). Stavo perdendo un po' di tempo sul web, alla ricerca di non so nemmeno io cosa (avete presente quando sei lì, davanti allo schermo a sfogliare le immagini divertenti di una pagina facebook e poi guardi un video, dai video salti a un video correlato ecc.). Sono finita su un sito di cinema, dove stavo leggendo velocemente i titoli dei film che sarebbero usciti prossimamente (niente locandine eh, solo il titolo del film e i nomi degli attori protagonisti). Leggo colpa delle stelle (di cui ho già recensito il libro QUI, e visto il film, molto belli entrambi!), leggo il film di the giver (che conoscevo già da un po', e sarà la mia prossima lettura!) e poi quasi di sfuggita vicino al titolo che neanche calcolo, leggo DYLAN O'BRIEN. Il mio cuore perde un colpo, e anche due. Voi dovete capire, che da un po' di tempo a questa parte sono fissata con quest’attore. Probabilmente non lo conosce nessuno eccetto me, perché sono una drogata di telefilm (recita in Teen Wolf, *Stiles*, e mi fa morire ogni volta!! Ma ha fatto anche qualche film, tutti bellissimi, ve li consiglio!), però è davvero fantastico! Tornando a noi, leggo il suo nome e automaticamente quel film sale nella top one dei film da vedere nell'esatto secondo in cui usciranno al cinema!!! Subito dopo quest'importante scalata comincio il mio tour di ricerche sul film. Non guardo, ma studio molto attentamente la locandina, scorro velocemente la trama (di solito se posso evito) e intravedo il trailer (sono decisamente contraria ai trailer invece, se devo guardare un film di un’ora e mezza preferisco non sapere già in anticipo cosa sta per succedere) e poi scopro che... è del genere da cui sono ossessionata ultimamente??? Distopico??? Capite tutte le "coincidenze" che mi hanno portato a divorare questa saga??? Sono uscita "di melone", letteralmente, ho preso un melone e poi me lo sono ficcata in testa, no scherzo ;) 
Comunque, sono qui, e in appena due giorni (considerate che ho appena cominciato i corsi all'università) l'ho finito. 
Ho già detto che ho amato questo libro? Beh, l'ho fatto, e non solo per tutta una serie di motivi, primo dei quali Dylan (sempre primo!), ma anche perché è un Libro con la L maiuscola. Ma addentriamoci nel labirinto della mia mente in cerca di pensieri logici che comporranno questa recensione.

La struttura... Qui vi scriverò le informazioni di base che verranno snocciolate durante il romanzo, ma che mi sembrano necessarie per almeno cominciare a capire quello che scriverò in seguito. Ci troviamo in un “mondo”, quasi un’isola, composta dalla Radura, circondata da mura, al di fuori delle quali troviamo il temibile labirinto. I ragazzi sono lì da due anni. Per arrivare alla Radura si viene “spediti” attraverso un’enorme scatola buia dove si trascorreranno delle ore soli e impauriti. Ogni ragazzo che arriva non ricorda assolutamente niente, eccetto il proprio nome. Non ricorda la famiglia, i posti che ha visitato, niente del suo passato, però sa bene cosa sia un cinema, una televisione, cosa voglia dire qualsiasi cosa; l’unico problema è che non ricordano di aver mai fatto o usato nulla di tutto ciò. All’interno della Radura i ragazzi si sono organizzati in gruppi, in base al lavoro che svolgono (davvero ordinati ed efficienti), per esempio così di getto ricordo i velocisti (dei corridori che corrono tutto il giorno nel labirinto alla ricerca dell’uscita, mentre la sera tornano alla Radura e mappano tutto), i medicali (che sarebbero dei dottori), costruttori e cuochi. Perché per due anni sti poveri ragazzi non sono ancora riusciti a evadere? Perché escono ogni giorno per mappare il labirinto? Perché la sera i muri si spostano cambiando il percorso del labirinto. E, altra cosa molto importante e poi chiudo, di notte il labirinto è abitato da terribili mostri, i dolenti, che vengono tenuti lontani dalla Radura solo grazie alle mura e ai cancelli che puntuali come un orologio svizzero ogni sera si chiudono. 

La situazione... Thomas (che il mio cervello ha sempre chiamato Dylan. Avete presente quando leggete quegli stupidi test dove le parole sono scritte solo con l'iniziale e la finale al posto giusto e all'interno sono alla rinfusa? Però il vostro cervello, essendo così evoluto e potente mette in ordine le lettere e comprende lo stesso le parole? Il mio cervello invece cambiava automaticamente le lettere del nome Thomas fino a farlo diventare Dylan, quanto contorto è??) arriva nella caspio di Radura tramite una sploff di scatola-ascensore. (Se non avete capito il gergo dei radurai tranquilli, dopo un po' ci si abitua, però per la traduzione dovete assolutamente leggere il romanzo!!)
Per non spaventarlo i radurai non rispondono a quasi nessuna delle sue domande, ma lui è davvero confuso e curioso, perché oltre al fatto di essere finito in posto tanto strano quanto sploffoso, non ricorda assolutamente nulla di come ci è arrivato. Il suo secondo giorno capita una cosa scioccante. Un’altra persona arriva alla Radura, tutti ne sono sconvolti perché non è mai capitato che ne arrivassero due nello stesso mese figuriamoci che capita due giorni di seguito? Tanto più che si tratta di una ragazza! Thomas non ci aveva ancora fatto caso, ma nella Radura, fino a quel momento erano sempre stati tutti ragazzi. Una ragazza morta? All'inizio sembrava così, ma poi la ragazza si sveglia per pochi attimi, urla che tutto sta per cambiare, dopodiché entra in coma. Con lei c'era anche un bigliettino con scritto che lei sarebbe stata l'ultima. Tutti sono sconvolti e accusano Thomas di avere mandato a fancaspio la loro vita, almeno quella di cui hanno memoria. Piano piano Thomas ottiene delle risposte e comincia ad abituarsi a quella vita, ma più si trattiene lì, più crescono i segreti che nasconde ai radurai. Per prima cosa il labirinto, la Radura e la ragazza gli sembrano familiari, come se, in un angolo della sua mente, li ricordasse. Aumentano i nemici, in particolare Gally, che ha subito la mutazione (dopo essere stato punto dai dolenti ha preso un siero per il veleno e questo ha attivato la mutazione, un processo molto doloroso che permette a chi l'ha preso di ricordare alcuni flash della vita passata), che dice di averlo già visto e che lui era cattivo.
Aumentano le stranezze e Thomas vuole a tutti i costi diventare velocista, perché sente che è quello che deve fare. 

I personaggi… Primo tra tutti, come potrete immaginare, è Thomas, che, anche se non posso giudicare per aspetto fisico perché ogni volta che lo penso mi viene in mente la faccia di Dylan, e beh, anche il carattere, caspio che casino! No va beh, il protagonista mi è piaciuto davvero molto. Ha tutte le caratteristiche al posto giusto, è buono, ma non è un santo (si butterebbe sotto un tram per non aiutare qualcuno in difficoltà, ma non c’è una volta che questo benedetto ragazzo riesca a dire la verità e fidarsi di qualcuno), è intelligente, ma la maggior parte delle volte di comporta in modo stupido e sconsiderato (niente che non farebbe un buon protagonista comunque). 
Tra gli altri personaggi ho amato molto Chuck, questo ragazzino un po’ invadente e rompiscatole (salta fuori ovunque) che diventa subito amico di Thomas. 
Non si ha avuto molto modo di conoscere l’unica ragazza del team, Teresa (che è appunto in coma), ma se devo dire la mia (cosa che ovviamente faccio sempre ;), il fatto che la storia d’amore non fosse il centro dell’universo del labirinto è stata proprio una gran cosa. Di solito mi annoio un po’ se, oltre all’azione (che qui c’è in abbondanza!!), non c’è una storia d’amore, però la cosa non mi ha impedito di amare meno questo libro. Chissà, forse nei prossimi libri questa cosa cambierà… chi leggerà, vedrà! 
Tra gli altri radurai mi sono piaciuti Mihno (che io, non chiedetemi perché pronuncio come se quella “hn” fosse la “ñ” spagnola, praticamente la nostra “gn”. Quindi leggo “Migno”. Davvero, non mi spiego perché) e Newt. 

Le mie emozioni… Anche se è raccontato in terza persona (cosa che mi è pesato molto su Implosion per esempio, che ho letto da poco, la recensione la trovate QUI), non mi ha dato nessun problema, anzi, ho trovato la narrazione scorrevole e veloce, anche grazie a qualche pensiero di Thomas. Le mie cose preferite del libro sono (trama e ambientazioni escluse perché sono fantastiche!) i continui colpi di scena (voglio dire, praticamente ho passato le ore leggendo il libro con la bocca spalancata e gli occhi sbarrati!) e l’azione (non sempre, ma spesso, cosa che adoro leggere, ci deve stare un po’ di azione, di movimento! E qui certo non mancava). 
Ovviamente la mia emozione più grande è stata la scoperta di Thomas, pensando a come potesse risultare nel grande schermo con Dylan a interpretarlo! 

Conteggi finali… Ho scritto davvero un papiro per spiegarvi la struttura dell’ambientazione, spero di non avervi dato troppi dettagli, ma rileggendo non mi sembra. Non credo ci sia altro da dire su quanto ho amato questo libro e su quanto sia ansiosa di andarlo a vedere al cinema, quindi vi lascio alla citazione e buonanotte o buongiorno o quello che è. ;)



Dal libro: Alcune mani si allungarono verso di lui, tante mani, che lo presero per i vestiti e lo tirarono su. Il mondo parve cominciare a girare, una nebbia turbinante fatta di visi, colori e luci. Una tempesta di emozioni gli torse le budella, rovesciandole e poi stirandole. Voleva strillare, piangere, vomitare. Il coro di voci si era zittito, ma mentre veniva tirato con violenza oltre il bordo affilato della scatola buia, qualcuno parlò. E Thomas capì che non avrebbe mai dimenticato quelle parole.
«Piacere di conoscerti, pive» disse il ragazzo. «Benvenuto nella Radura.»





Prossimamente al cinema. Se non lo spostano 
ancora qui in Italia dovrebbe uscire l'8 ottobre.

Nessun commento:

Posta un commento